Selezionatori di uve

Selezionatori di uve


Da quattro generazioni, le Cantine Lombardini producono vini con un’attenzione particolare alla qualità, alla storia, al rispetto delle tradizioni. La volontà di rimanere posizionati nell’antico centro storico del borgo gonzaghesco di Novellara è la prima testimonianza di questo amore per le proprie radici. Nel lontano 1925 il luogo delle Cantine Lombardini era sede, oltre che dei primi impianti di produzione vinicola, dello storico Bar Roma e del primo cinema pubblico del paese. Un centro, dunque, di socialità e di incontro, dove si acquistavano e degustavano vini scambiandosi racconti e storie. Un Dna che si è voluto mantenere non senza sforzo e sacrifici, con investimenti rilevanti in tecnologie a basso impatto ambientale.

È del 1970 la decisione delle Cantine di dismettere i vitigni di proprietà per dedicarsi ad un’accurata selezione degli uvaggi migliori in base alle annate, così da mantenere sempre massima la qualità del prodotto. Selezionare i mosti è un’arte complessa, delicata: un’abilità quasi mistica che permette solo a chi abbia esperienza e talento enologico di riconoscere il meglio di ogni vitigno e di selezionarlo per la produzione dell’anno in corso.

“Eravamo agli inizi degli anni ottanta quando arrivarono gli ultimi carri, pieni d’uva matura, a riempire il nostro cortile. Sostavano in attesa di scaricare quei neri grappoli, protagonisti della nostra pigiatura. Il fervore cresceva, il profumo inondava il vecchio centro del paese... tutti sapevano che il mosto regnava già in Cantina. Poi scegliemmo di smettere questa fase pittoresca, pregiandoci di selezionare i migliori mosti delle Cantine da noi conosciute e stimate quali forzieri del pregiato nettare. Il tutto dettato dal mantenimento di una costante e rigorosa politica qualitativa. Dopo attenti assaggi la fiducia nella scelta resta sempre una dote naturale che un preparato cantiniere sfoggia al fine di non deludere mai le aspettative.” racconta Marco Lombardini.
 
Le Cantine hanno fatto della pratica della selezione dei mosti un’arte raffinata. Solo gli uvaggi migliori diventano Lambrusco Lombardini. Entrare con il proprio mosto nella produzione delle Cantine è anche per il viticoltore una certificazione di qualità ambita. Da quando i migliori mosti arrivano in cantina, comincia l’arte degli enologi Lombardini: lavorazione lenta, secondo le tradizioni e i piccoli grandi segreti di famiglia, cura continua delle diverse fasi di trasformazione, utilizzo consapevole e misurato delle tecnologie più aggiornate al servizio della qualità vinicola.
L’ultimo nato da questa filosofia produttiva e da questa schietta passione per il vino è il Signor Campanone: proveniente da uve scelte e raccolte a mano - un sapiente taglio di uve Salamino e Sorbara - pigiato con modalità proprie ed esclusive, è un prodotto destinato non alla grande distribuzione ma solo ad enoteche, ristoranti e clienti privati. Vino della festa e dei momenti speciali, il Signor Campanone avrà anche la veste di bottiglie sleeverate ad edizione limitata: pezzi unici, bottiglie personalizzate che proporranno diverse confezioni studiate per impreziosire le tavole dell’alta ristorazione. La qualità nella semplicità e nella tradizione. È questo il segreto che le generazioni Lombardini si tramandano come un decalogo e che fa dei vini delle Cantine una realtà unica e di costante successo da quasi un secolo. Un vino che viaggia dalle lande lunatiche a cavallo del Po fino ai confini del mondo: come una storia zavattiniana che, nata nell’osteria di paese, raggiunge il cuore di tutti quelli che amano il piacere e la qualità della vita.